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libro quinto. 117

rete. Et noi altrove pensammo, et descrivemmo in che modo i tavolati de le Navi, su per i quali si cammina, si potessino in un momento nel mezo del combattere empiere per tutto di pungentissime punte, spesse, et ritte; di maniera che il nimico non vi possa muovere sopra punto il piede, senza rimanerne ferito; et per il contrario quando bisognasse, in manco spatio di tempo, come si potesse levar via qual si voglia si fatta offensione: Ma non è quì luogo da volerle riandare, basta che io ne ho voluto avertire i buoni ingegni. Oltra questo trovai uno modo con il quale io potevo con uno leggier colpo di martello, mandar sozzopra tutti i tavolati, et tutta la moltitudine, che vi fusse salita sopra. Et di poi in un subito con poca fatica rimettere in assetto il tutto, secondo il bisogno. Ne è da raccontare quelle cose, che io andai investigando per affondare, et abbrucciare le Navi de nimici, et per mandare male, et ammazzare con morte miserabile, la ciurma Navale. Di esse se ne parlerà forse altrove. Ma non si lasci in dietro questo, che e’ non si aspetta la medesima lunghezza, altezza, et grandezza di Navilii in tutti i luoghi. Nel Mare maggiore infra gli stretti de le Isole, i Navilii che hanno le carine larghe, de quali non puoi fare a tuo modo se non con gran numero d’huomini, la fanno male, quando i venti sono punto gagliardi più che il dovere: Per il contrario a le colonne d’Hercole dove il Mare si allarga, i Navilii che hanno le carine strette, vi si sommergono. Appartiensi ancora a le cose Navali difendere il Porto, o impedirlo. Questo ci verrà fatto commodissimamente, con havere affondata qualche grandissima macchina, et con havere fatto attraverso o argini, o postevi catene, o altre simili cose, de le quali trattammo nel libro di sopra: Ficchinvisi pali, gettinvisi impedimenti di sassi, oltra di questo vi si affondino casse di tavoli, et ceste di vimini, et cose vote simili, piene di cose gravi. Ma se la natura del luogo, o la grandezza de la spesa non comportasse questo, come verbi gratia, se vi fusse, una fanghiglia che si movesse sempre, o una altezza troppo profonda, farai in questo modo: messi dogli per ordine, o congiunti insieme, adattavi travi, et piane per il diritto, et per il traverso, collocandole l’una a traverso de l’altra, aggiugnivi che da foderi de le travate sportino verso i nimici puntoni, et becchi grandissimamente apuntati, et pali con le punte di ferro, quali chiamano paloni ferrati, accioche alcuna Nave de nimici spalmata, non ardisca venire ad affrontare il luogo a piene vele, o a trapassarlo. Copri i foderi da la violenza de fuochi con terra, et ponvi attorno per steccato, graticci, et parapetti di legname grosso, favvi in luoghi commodi di torri di legname, et fermale con assai Ancore in luoghi stabili contro l’impeto de le onde, et nascosi a nimici. Gioverà condurre tal lavoro a onde, voltando l’arco verso l’onde, accioche egli più facilmente le sopporti, et habbino le Ancore manco bisogno de lo aiuto di fuori. Et di loro sia detto a bastanza.


De Commessarii, Camerlinghi, et Riscotitori publici; et di si fatti Magistrati; a quali bisogna fare il Granaio, la Camera del Comune, la Camera dell’Arme, il Mercato, gli Arzanali, et le Stalle; et de le tre sorte de le Prigioni, et del modo, luoghi, et forma loro.

cap. xiii.


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Ora accadendo che nell’haver a fare tante cose, tu habbi bisogno di vettovaglie, et di spese assai, bisogna trattare de Magistrati, che habbino cura di simili affari; come sono, Commessarii, Camerlinghi, et Riscotitori publici, et simili; per i quali si debbono fare edificii si fatti: il Granaio, la Camera da tenervi i denari, quella da tenervi le Armi, il luogo per il Mercato, lo Ar-

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