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114 della architettura.

et terra messavi dentro, et pigiatavi; accommodinvisi le merlature, et avanzinvi sopra tronconi a guisa di corna di Cervi. Ultimamente addattinsi tutte le cose in si fatto lavoro, mediante le quali egli sia manco atto a essere minato, o a esser tagliato, o a potervisi salire; et sia il Soldato, mediante tale afforzificamento più coperto, et più sicuro. Faccinvisi a ogni cento piedi in su margini torri, et massimo di verso i luoghi, ove si ha a combattere, più spesse, et più alte, accioche elle possino nuocere gagliardissimamente al nimico, che fusse entrato dentro a gli alloggiamenti. Facciasi che il padiglione del Generale, et la porta, che guarda verso i nimici, et quella dal lato di dietro, che già si chiamavano porta Quintana, et porta Decumana, sieno in luoghi fortissimi, et espeditissime a mettere fuori in un subito l’essercito, a metter dentro le vettovaglie, et a ricevere, et a recuperare i Soldati. Et queste cose certo si convengono più a gli alloggiamenti da starvi assai, che a quelli, che si fanno momentanei. Ma essendo bene haver paura di ogni evento, che ti possa arrecare o la fortuna, o i tempi, in essi alloggiamenti momentanei ancora, non si debbe far beffe di quelle cose, che noi habbiamo dette, per quanto ricerca il bisogno. Ma quelle cose che si appartengono a gli alloggiamenti da starvi assai tempo, presi massimo per aspettarvi lo assedio, sono molto simili a quelle cose, che noi dicemmo de la Fortezza del nuovo Principe. La Fortezza è una certa spetie di muraglia da essere assediata, conciosia che i Cittadini hanno contro di lei uno odio eterno, et immortale, et è uno crudelissimo modo di assedio, vegliarla sempre, et havere un desiderio continovamente intenso di pigliare in ogni momento la occasione, mediante la quale tu possa satisfare a l’ardente odio, che tu hai di rovinarla. Et perciò (si come noi dicemmo) si debbe avertire che ella sia possente, gagliarda, stabile, pronta a difendersi, et ad indebolire, et a scacciare il nimico, et ad ogni impeto, et ostinatione di assedio sicura, et illesa. Ultimamente in quelli alloggiamenti, ne quali tu hai a stare a tenere rinchiuso, et a moleslare il nimico, non debbi osservare con minore diligentia alcuna di si fatte cose. Et dicono bene alcuni, che dicono, che il fatto de la guerra stà cosi, che chi assedia, è ancora egli in gran parte assediato. Perilche non solamente si debbe procurare il modo da ottenere quello che tu cerchi, ma guardarsi ancora di non essere oppressato o da lo ardire, et industria de nimici, o da la trascurataggine de tuoi. Per ottenere quel che tu cerchi, ti gioverà il combattergli, et lo assediarli. Et per non essere oppresso ti gioveranno medesimamente due cose, il difendersi, et l’esser ben fortificato: tutto lo sforzo de lo assaltare non cerca far altro, che di entrare in una terra, o in una fortificatione. Io non parlo in questo luogo de le scale, su per le quali tu habbia a salire a dispetto de nimici, non de le mine, non de le torri, che vanno, non di quelle macchine che tormentano le muraglie, non di qual si voglia altra specie di macchine da offendere, che noi usiamo, o con fuoco, o con acqua, o con qual altra abbondantia di cose naturali: non è, dico, luogo questo da parlare di simili cose, che altrove più distintamente parleremo di simili macchine da guerra, ma faccia questo a nostro proposito, che e’ ci avertiscono che a ricontro de le batterie si debbino mettere travi, piane, parapetti di legnami grossi, graticci, canapi, falcine, sacca piene di lana, d’aliga, et di fieno, et si debbono porre in modo che le stieno penzoloni, et che le ondeggino: Et a rincontro de fuochi bagna queste simili cose, et massimo con aceto, o fango, et cuoprile di mantoni crudi: a ricontro de l’acque, accioche i mattoni non si disfaccino, distendivi sopra coiami, di nuovo contro a le batterie, perche le pelli non si forino, o guastino; aggiugnivi pannacci lani bagnati bene, et pregni. Gli argini intorno a le mura assediate per più cagioni si debbono far loro vicini, non senza consiglio; percioche con l’essere più corti di circuito, con manco fatica de Soldati, et con manco materia, et manco spesa si finiranno, et finiti haranno, bisogno di


manco