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libro quinto. | 107 |
frequentia de Cittadini sarà più honorato, harà più degnità posto in collina; ma in piano sarà più stabile, et sicuro da tremuoti. Finalmente il Tempio si debbe collocar in quel luogo, che e’ vi habbia a star con somma reverentia, et maiestà; Et quindi si debbe al tutto discostare ogni sorte di spurcitia di brutture, et di lordezze; Accioche i Padri, le Matrone, et le Vergini, che v’hanno a orare, non sieno da esse offese, o s’habbino a tornare a dietro da le ordinate loro incominciate devozioni. Io trovo appresso di Nigrigeneo Architettore, che scrisse de Termini, che gli Architettori antichi pensarono che que’ tetti de gli Dii stessino bene, che voltassino la fronte a lo Occidente. Ma a coloro che vennono dipoi, piacque di rivoltare quella usanza, et pensarono che la fronte del Tempio, et i termini di esso, si dovessino voltare verso Levante, accioche vedessino subito il Sole quando si leva: Niente dimeno io ho avertito che gli Antichi nel collocare le Chiese minori, o Tabernacoli, osservarono che e’ voltassino la fronte, o a la Marina, o a la fiumara, o ad alcuna via maestra. Finalmente e’ bisogna che questo tale edificio sia talmente fatto, che egli alletti que’ che sono lontani ad andarlo a vedere; diletti que’ che già vi sono, et gli intrattenga con la maravigliosa, et rara arte, con la quale egli è fatto. In volta sarà più sicuro dal fuoco, con palchi più sicuro da tremuoti: ma contro a la vecchiaia sarà il primo più robusto che questo; Pure questo quanto a la gratia sarà più gratioso, che l’altro. Et sia detto a bastanza de Tempii. Conciosia che molte cose, che paiono da dirsi, s’appartengono più a li ornamenti, ch’a l’uso de Tempii, de quali ne parleremo altrove. I Tempii minori, et le Cappellette, secondo la dignità del luogo, et il bisogno, andranno seguitando l’ordine del Tempio principale.
Che gli alloggiamenti de Pontefici sono i Chiostri; qual sia l’officio del Pontefice. Quante sieno le sorti de Chiostri, et dove s’habbino a collocare.
cap. vii.
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