conciosia che le sono le più stabili, a le quali tu debba fidare le teste de Ponti; et le Pile si fanno più, o meno, secondo la larghezza del fiume. Gli archi in caffo, oltre a che e’ dilettano per il numero, giovano ancora a la stabilitade; conciosia che quanto il diritto del corso del fiume è più lontano da fianchi de le ripe, tanto è più spedito, et quanto è più espedito, tanto più veloce, et più presto corre via: Questo adunque si debbe lasciare molto espedito, et aperto, accioche con il combattere, percuotendo ne le Pile non faccia loro nocumento. Et dette Pile si debbono porre in que’ luoghi del fiume, dove le acque (per dir cosi) corrono più lente, et più infingarde. Et gli inditii onde tu possa conoscere questi luoghi, te gli mostreranno le piene. Quando che no, te n’avedrai in quest’altra maniera. Imiteremo veramente coloro, che gittarono le noci per il fiume, de le quali gli assediati ragunandole si cibarono. Gitteremo nel continovato corso del fiume, di sopra quasi mille cinque cento passi, et massimo quando il fiume sarà grosso, alcune cose simili, che vadino a galla: Et quel luogo dove simili cose saranno in gran parte ragunatesi insieme, ti servirà per segno, che quivi sia il maggiore impeto de le acque. Nel situare adunque le Pile fuggirem questo luogo, et pigliarem quell’altro, dove le cose gittate si condurranno più rare, et più tardi. Il Re Mina, quando e’ deliberò di fare il Ponte a Memfi, cavò il Nilo del letto suo, et lo mandò in altri luoghi fra certi Monti; et finita la sua muraglia, lo ricondusse poi nel proprio letto. Nicore Regina de gli Assiri havendo messo in punto tutte quelle cose, che gli facevano mestieri a fare un Ponte, fece cavare un grandissimo lago, et volsevi il fiume, et mentre che il lago si empieva, seccandosi il letto del fiume, murò le Pile. Queste si fatte cose feron costoro. Ma noi seguiteremo il fatto nostro in questa maniera. Faccinsi i fondamenti de le Pile ne l’Autunno, che l’acque son più basse, fattovi prima attorno alquanto di riparo. Et il modo da farlo è questo. Ficchinsi duoi filari di pali folti, et spessi, che con le teste avanzin fuor de l’acqua, quasi che come uno argine, mettinsi poi da lo lato di dentro verso le Pile, nel circuito de filari de pali, graticci, et i vani di detti filari si riempino di alga, et di loto, et con il mazzapicchiarli si condensino; di maniera che l’acqua non vi possa più entrare in modo alcuno. Quelle cose di poi, che dentro a lo argine si ritruovano, o acqua, o oltre a l’acqua fango, o rena, o qual altra cosa si voglia, che ti dia impedimento, bisogna che se ne cavino. A l’altre cose poi si da perfettione in quel modo che noi t’insegnammo nel passato libro. Cavasi infino sul sodo, o più presto vi si fa una palafitta di pali abbronzati, per tutto il terreno, foltissima. In questo luogo ho io considerato, che i buoni Architettori usarono di farvi una continovata basa, di tanta lunghezza appunto, di quanta esser vi deve il Ponte. Et cio feciono non con il serrare con un solo argine tutto il fiume ad un tratto, ma fattone prima una parte, passarono a far l’altra, et a congiugnerla poi con la già fatta. Conciosia che egli è impossibile rimuovere, et ritenere ad un tratto tutto l’impeto de l’acque. Debbonsi adunque mentre noi muriamo ne fiumi lasciarli foce aperte, per le quali passi via l’impeto de le gonfiate onde. Queste foci si lasceranno aperte, o in esso guado, o quando più faccia a proposito, faccinvisi doccie di legname, et canali, che stieno sollevati in aria; per li quali l’acqua che soprabbonda, scorrendovi sopra, passi via. Ma se la spesa ti paresse troppa, farai a ciascuna Pila una basa semplice solamente, fatta et finita a guisa di una Nave con uno angolo in la poppa, et uno ne la prua, dirizzandole a filo secondo il corso de le acque, accioche l’impeto de le acque nel dividersi, si scemi. Et bisogna ricordarsi che l’onde nuocono molto più a le poppe, ch’a le prue de le Pile. Il che da questo ci si manifesta, che da le poppe de le Pile vi si aggira molto più copia di acque, che da le prue; oltra che in quel luogo si veggono aggiramenti d’acque, che le scavano insino nel fondo, et le prue stanno saldissime es-