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libro quarto. 89

Pietre, et fuochi, et acqua ancora, se per aventura havessino attaccato fuoco a la Porta: et dicono che le Porte coperte di cuoio, et di ferro, si difendono dal fuoco. Et di loro sia detto a bastanza.


De la grandezza, forma, et regola de le vie maestre, et non maestre.

cap. v.


D
Ebbesi avertire nel fare le Porte, che le sieno a punto tante, quante son le strade maestre; Conciosia che alcune strade sieno maestre, et alcune nò. Io non vo quì dietro a quel che dicono i legisti, che il basso d’una strada servendo per le bestie, si dimandi la battuta: et il rilevato per gli huomini, si chiami il cammino; Ma io dico, che col nome di strada s’intende il tutto. Le strade maestre son veramente quelle, per le quali noi andiamo nelle Provincie et con gli eserciti, et con le bagaglie: Adunque le strade maestre bisogna che sieno molto più larghe che le altre: et ho considerato, che gli Antichi costumarono di farle di maniera, che le non fussino manco di sei braccia in alcun luogo; Mediante la legge de le dodici tavole, deliberaron che le strade, dove l’andavano diritte, non fussino manco di sei braccia, et dove l’andassino aggirando, cioè torcendosi, non fussino manco di otto braccia. Le non maestre, son quelle, per le quali noi andiamo, partendoci da le maestre, o in qualche villa, o in qualche Castello, overo a ritrovare qualche altra via maestra, come sono per le ville i viotoli, et i chiassi per le terre. Sono ancora altre sorti di strade, che tengono di Piazza, come son quelle che si fanno a servire a certi bisogni determinati, et massimamente publici, come verbigratia quelle, che ti guidano al Tempio, o al luogo del corso de cavagli, et a luoghi dove si rende ragione. Gli andari de le strade maestre, non bisogna che sieno et fuori a la campagna, et dentro ne la Città, fatti ad un modo. Debbonsi al tutto procurare che fuor de la Cittade le sieno spatiose, et aperte da potere ben squadrare a l’intorno per tutto, che le sieno libere, et espeditissime da ogni impedimento, o d’acqua, o di rovine. Non vi lascino per niente nascondigli, o ritirate di sorte alcuna, dove gli Assassini possino stando a gli agguati farti villania: Non vi sieno da qual banda si voglia hor quà, hor là aditi aperti, atti a le prede. Finalmente debbe essere diritta, et brevissima; sarà più di tutte l’altre brevissima non quella, come si dice, che sarà la più diritta, ma quella che sarà la più sicura. Io la voglio più tosto alquanto più lunga, che men commoda. Sono alcuni che credono, che la campagna di Piperno sia più di ogni altra sicura, essendo ella segata da vie profonde, come scavate fosse, ambigue nell’entrarvi; incerte al camminarle; et mal sicure, per le soprastanti ripe, dal disopra de le quali puo facilmente essere il nimico acciaccato. I più pratichi pensano che quella sia la più sicura, che pareggiata, si tira su per la stiena de le collinette. Dopo questa, seguita quella, che fatta sopra uno argine, si dirizza per la campagna, secondo il modo antico; Anzi gli Antichi, per questa cagione la chiamarono argine. Et certamente che la cosi fatta presterà di se molte commoditati; conciosia che si alleggerirà molto la fatica, et la molestia de viandanti, mediante il piacere del guardare a lo intorno mentre cammineranno sopra il rilievo de l’argine: Oltra che grandemente importa il vedere l’inimico da lungi, et l’havere commodità, o da potere, con poca moltitudine, fare ritirare indietro il molesto inimico, o da poterli cedere senza alcun danno de tuoi, se per sorte e’ vincesse. Et tornici a proposito quel che io ho notato ne la via, che và a Porto. Conciosia che concorrendovi d’Egitto, d’Affrica, di Libia, di Spagna, de la Magna, et de Isole, una moltitudine infinita di huomini, et una grandissima quantità di merci, vi feciono la strada doppia, et giù per il mezo vi era un filare di

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