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386 nota sul testo


10. Deifira, in Opuscoli morali di L. B. A., Venezia, 1568, pp. 412-26.

11. Deifira ossia del fuggire il mal principiato amore, in Opere volgari di L. B. A., a cura di A. Bonucci, III, Firenze, 1845, pp. 365-409.

12. Deifira, in Mescolanze d’Amore (Daelli), VI, Milano, 1863, pp. 38 sgg.

B) LA PRESENTE EDIZIONE

Non abbiamo elencato sopra tra le testimonianze, né abbiamo tenuto conto particolare per la presente edizione di quei manoscritti che ci offrono una versione rifatta della Deifira contaminata con passi di opere del Boccaccio, nella quale gli interlocutori si chiamano, non Pallimacro e Filarco, ma Pulidoro e Filomeno. Questa versione apocrifa, che si legge in sette codici e, tra le stampe, soltanto nella edizione del Bonucci1, risale senza dubbio ai tempi dell’Alberti vivo, e forse fu opera di un certo:fiorentino Antonio di ser Guido de’ Magnoli, il quale, pare, si faceva bello di questo trattato albertiano, nonché di poesie altrui, appositamente cambiate, per pacificare e riconquistarsi una sua «amanza». Abbiamo già prospettato altrove la questione di questa versione, e ci promettiamo di completare quella ricerca, collazionandone i manoscritti, con la buona speranza di risolvere definitivamente il problema della paternità nel senso già indicato2. Qualunque sia l’esito di quella ricerca, e per quanto sia interessante per la fortuna della Deifira e per le abitudini letterarie del ’400, essa rimane e sempre rimarrà questione marginale rispetto alla edizione del testo autentico dell’Alberti3. Siamo persuasi a mettere da parte le testimonianze della versione contaminata non solo dal carattere di questo rifacimento della Deifira, che per lo stile e per le interpolazioni male inserite nell’originale non può essere opera dell’Alberti stesso, ma anche dal fatto che, con poche eccezioni, i sedici codici del testo buono rappresentano una tra-

  1. I sette codici sono: Bibl. Naz. Firenze, Magl. VI. 83 e VII. Var. 376, II, IX, 108 e Pal. 241; Bibl. Riccardiana, Firenze, 1063 e 2060; Bibl. Marciana, Venezia, Ital. XI. 27 (7224). Per le strane congetture del Bonucci in proposito, vedi la sua ed. cit., pp. 347-61.
  2. Four love-letters attributed to Alberti, in Essays on Italian Language and Literature presented to Kathleen Speight, Manchester, 1971, pp. 30-44.
  3. Si pensi al caso analogo del Governo pandolfiniano rispetto al testo del lib . iii della Famiglia (cfr. vol. I, pp. 409-10).