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de pictura 325
p. 97, 21 Gruppo α: ... neque ulla est usque adeo difficilis res quae studio et assiduitate quis assequi non possit; sit studiuM non futile ... A FL V8: assiduitate superari non possit, sed qua sit (FL: dum sit'');
gli altri codd. e B:
quam non studio et assiduitate possis perficere, sed qua sit.
p. 105, 12 Gruppo α: Vidi ego aliquos ... opus aggredi, qui postea, dum ardor ille ingenii deferbuit, inchoatum ac rude opus derelinquere. FL: dereliquunt;
altri codd. (salvo R che omette il verbo): deserunt (o erroneamente deferunt l’ Lu).


Chi abbia la pazienza di scrutare gli esempi fin qui citati e di studiare l’apparato delle varianti, si renderà conto della complessità dei rapporti tra i vari rappresentanti della tradizione; tanto che è assai difficile ricostruire uno stemma dei codici che non sia in qualche modo contrariato da qualche elemento importante. Il raggruppamento dei manoscritti si intravede chiaramente; ma i loro rapporti s’intrecciano così che è quasi disperato qualunque tentativo di dimostrarli schematicamente. Conoscendo già l’abitudine dell’autore in altre opere di fare correzioni e aggiunte in diversi momenti e magari su diversi esemplari, è difficile in questo caso resistere alla tentazione di immaginare un simile processo di lavoro da parte sua, che non avesse, come noi vorremmo, lo scopo di preparare una redazione definitiva. È una situazione poco favorevole per l’editore, la quale si potrebbe forse rappresentare graficamente nel modo seguente: