Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. III, 1973 – BEIC 1724974.djvu/325


de pictura 321
p. 20, 3 F1: I (pure P e V). p.21, 3 F FR G L V2: eam nos nostro more describamus (G describemus); altri codd. nostra Minerva.
p. 30, 8 F1: due volte più che la base e l’altro tre (pure P e V). p. 31, 8 Tutti i codd. salvo F FR G L V2 (e R RL W ai quali per altro, come vedremo, non corrisponde F1): bis quam basis atque semis et alterum ter.
p. 30,30 F1: sono parte del triangolo visivo quanto ti dissi i razzi, i quali certo saranno nelle quantità proporzionali quanto al numero pari (P e V in sostanza uguali) p. 31, 32 F FR G L V2(e R RL W; vedi l’esempio precedente): Partes trianguli visivi sunt ipsi radii qui ... O OL T: sunt anguli ipsi; altri codd.: sunt anguli ipsi et radii (per conseguenza numero figura solo nel primo gruppo: erunt in proportionalibus quanitatibus numero admodum pares)


L’esempio seguente sembrerebbe restringere ancora questo legame a due soli codici del gruppo sudetto:

p. 70, 6 F1:E se così ivi sia licito, sievi alcuno ignudo (pure P e V). p. 71, 14 F FR: Sintque nudi, si ita liceat, aliqui. Tutti gli altri codd.: deceat.


Mentre altri esempi si potrebbero addurre per dimostrare che F1 è più vicino per certe lezioni al gruppo F FR G L V2, non è possibile concludere che si tratti di una traduzione fatta direttamente su un testo uguale a quel gruppo. Resta soltanto probabile che, facendo la redazione volgare, l’Alberti avesse sotto occhio, un testo latino di questo ramo della tradizione. Basteranno alcuni esempi per sottolineare l’indipendenza della redazione volgare rispetto a quella latina e i rapporti complessi che intercorrono tra di esse.

p. 14, 16 P: la superficie cavata sarà dentro (pure P e V). Tutti i codd.: Convexa superficies ea est (soltanto l’ed. di Basilea legge: concava; ma come vedremo, F1 è lontano da questa edizione).
p. 26, 3 F1: superficie (P e V). 21 p. 27, 24 R RL; superficies; tutti gli altri codd.: quantitates (ed. di Basilea: quantitates superficiesve).