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56 theogenius

pre te servo a memoria e amoti. E fummi caro sì el far cosa fusse a te grata, sì e anche avere te, omo eruditissimo, non inculpatore di quello che molti m’ascriveno a biasimo, e dicono che io offesi la maiestà litteraria non scrivendo materia sì elegante in lingua più tosto latina. A questi fie altrove da rispondere. Tu ora accetta volentieri le cose mie come da persona a quale le tue virtù molto e molto dilettano, e aspetta di dì in dì, quanto mi richiedesti, ricevere da me simili argumenti e segni dell’amore quale io a te porto. Ubbidirotti. Comunicherò teco le cose mie per l’avenire con più larghezza. Amami.