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50 rime





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     Quegli occhi ornati di mestizia e riso,
quel fronte grave di costume e fede,
quel ragionar prudente e pien d’amore,
quella semplice astuzia in quel sospetto,
5quel servir ostinato, quello isdegno,
que’ vezzosi talora in pruova crucci,
     e quelle dolce pace doppo i crucci,
e quelle lacrimette in fra quel viso,
e subbito scordarsi ogni gran sdegno,
10e rannodar fra noi più intera fede
scoprendo ed odiando ogni sospetto,
poi darsi a gara a meditare amore,
     quei sguardi, quei suspiri, quello amore,
quel presentarci or lieti, or pien di crucci,
15quel senza fine in noi vano sospetto,
quei furtivi e cuperti cenni e riso,
quel pregar tanto l’amorosa fede,
quel arrossire e impalidir di sdegno,
     e quel pentirsi d’ogni stracco sdegno,
20arme furono e lacci con che amore
mi prese e vinse servo a tanta fede.
Piansi più anni i miei e gli altrui crucci,
adorando quell’occhi e labbra e riso,
onde, oimé, spesso in noi ardeo sospetto.
     25Ma ove quivi in me grave sospetto,
o pensier duro alcun premea mi’ sdegno,
un lieto salutare, un dolce riso