Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. II, 1966 – BEIC 9707880.djvu/456

450 nota sul testo


b) Redazione latina

A queste testimonianze vanno aggiunte quelle della redazione latina dovuta anch’essa all’Alberti:

Firenze
Biblioteca Nazionale

1. Cod. Panciatichiano 123, cc. 40r-51r, ove il testo latino adespoto e anepigrafo è preceduto da una lettera dedicatoria diversa da quella volgare a Piero de’ Medici, e indirizzata probabilmente a qualche amico umanista.

Descrizione del codice e edizione del testo di C. Grayson, Una intercenale inedita di L. B. Alberti: «Uxoria», in «Italia medievale e umanistica», vol. III, 1960, pp. 291-307.

Pistoia
Biblioteca del Convento di S. Domenico

2. Cod. contenente varie intercenali dell’Alberti (per cui vedi oltre a pp. 454 sgg.).

B) LA PRESENTE EDIZIONE


Ci pare opportuno per le opere volgari albertiane esistenti in doppia redazione volgare e latina pubblicare insieme le due versioni.

Per la redazione latina si riproduce qui il testo già stabilito nella sopracitata edizione, registrando nell’apparato soltanto le correzioni più importanti dovute al confronto con la versione volgare.

Per la redazione volgare ci siamo fondati sul cod. Palatino (FP). Corretto in parte dal copista e sottoposto anche a correzioni e aggiunte dell’Alberti stesso, FP si avvantaggia sugli altri codici per certe lezioni che non figurano in questi. Ma le varianti tra i quattro codici sono poche e di non grande importanza. Le diamo tutte nell’apparato, indicando anche le correzioni fatte su FP sia dal copista che dall’autore, e rimandando, ove occorre, al passo corrispondente della redazione latina.