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profugiorum ab ærumna 427
p. 164, 29 S’io volessi mostrarti quanto el sapere, come e’ dicono, vorare la inezia del volgo e quanto el sapere piegarsi...
p. 165, 1 ... a chi sia ben confìrmato con ragione in sé e bene...
p. 168, 23 ... allora giova (L1 giovo) loro el piangere...
p. 168, 26 ... conosciamo che nulla ne giova el nostro piangere.
p. 168, 34 ... seggi. Adunque Pirtoo, quando e’ divenne...
p. 176, 26 ... adormentollo. Dicono que’ vetusti teologi limone essere la terra, Latona nocte, e alla nocte essere proprio nome il dimenticarsi, già che la nocte dà sonno e ’l sonno induce oblivione. Stratonices...

Diversa è pure in L1la fine del libro 1, che termina in questo codice alla p. 135, 36 non con una domanda bensì con una affermazione di Agnolo Pandolfini, e mancano le ultime due battute del dialogo. È difficile sapere se questo sia dovuto a negligenza del copista o a deliberata intenzione dell’autore. Certo è che a giudicare dalle altre opere dell’Alberti la promessa della continuazione della discussione indicata dalla fine del libro I così com’è negli altri codici, sembra più caratteristico dell’autore.

Con queste e altre varianti, tutte registrate nell’apparato, il codice L1 si differenzia dunque nettamente dal resto dei manoscritti. Ma tutti dovevano in un primo tempo risalire ad un comune archetipo che contenesse i seguenti errori:

p. 144, 4 egrie (per egregie) si legge in A R L1F3 (corretto in quest’ultimo da mano più tarda). La forma corretta che si trova in L2 potrebbe forse spiegarsi coll’intervento del copista; in Fb ugualmente o con la correzione già fatta in F3 (vedi qui sotto).
p. 147, 30 A L2 Fa micodiano, R mi chodeano, L1 micódeano: ma Fb mi odiano.
p. 167, 11 sasso manca in A R L2 F3; figura in L2 ma non al posto giusto (altra correzione del copista o aggiunta marginale fatta sull’originale senza precisa indicazione di collocazione?). Fb (e Fa che lo segue) lo riporta invece correttamente (forse per intelligente intervento del trascrittore?).


Entro il gruppo A R L2F3 Fb certe affinità sono già visibili dalla tavola delle correzioni autografe riportata sopra. Altre conviene esporre qui più particolarmente. Il fatto che la maggior parte delle correzioni figura nel testo degli altri codici suggerisce l’ipotesi che A stia a capo di questa famiglia, ma le parentele non risultano chiare e l’ipotesi incontra non poche difficoltà. Il codice R non solo riporta meno delle correzioni autografe, ma si distingue dagli altri per molte varianti, di