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naufragio 365

udito della nave trovata entrovi chi e’ dubitava. Avea costui in dito l’anello, entrovi una gemma rara e conosciuta, quale solea portare el mio carissimo fratello perito in quel nostro naufragio: avealo questo sposo avuto da chi trovò el corpo esposto sul lito. Abbraccioronsi quelli sposi. La fanciulla ricevuta in seno del suo dolcissimo amatore tutta svenne in bràccioli. Io, che vidi in dito dello sposo l’anello del mio ottimo fratello, per desiderio ancora svenni. Credo che chi ci vide molto si comovesse non so se più a piangere e’ nostri mali e a misericordia e dolore, che a gaudio e letizia di tanta comutazion di nostra fortuna. Indi imparai, amicissimi miei, a nulla mai disperarmi. Siate felici.