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uxoria 329

con arme e aito della multitudine, non con occasione de’ tempi o di luogo alcuno superò l’impeto de’ nimici, ma con soli suoi auspizi e guida, con sola sua bene adattata e ben retta ragione, con solo suo offermato e mantenuto officio, esso superò la iniquità della fortuna sua, e oppresse la infamia la quale da molti lati li si insurgea. Simili e più altre cose altri forse eloquente adurrebbe per amplificare le lodi sue e rendersi da maravigliarlo e preporlo. Io qui nulla altro che tanto el semplice e nudo mio merito volli esplicare, ove io sperava tanta in voi essere prudenza e intelligenza, che sanza altri ornamenti di eloquenza esso per sé si porgerebbe tale che da voi impetrerebbe, quale aspetto profferirete a mia laude e dignità, iustissima e religiosissima sentenza».


17.     Qui Acrino el secondo fratello molto laudò Mizio, e disse sperare assai che quella facilità e umanità sua tanto essercitata sarebbe accommodatissima alla pace e quiete e dolce unione della famiglia loro, e per sé non volere che manchi che a chi el padre loro diede domestico principato e imperio sopra gli altri, a costui siano ancora contribuiti gli altri ornamenti; ma pregarlo seco consideri qual fatto de’ due fusse da più essere approvato; e disse:


18.     «Tu avesti donna contumace, lieve, elata, rissosa; e io il simile ebbi in coniugio femmina strana, traversa, bestiale, arrabiata. E sia, priegovi, non meno lecito a me, poiché ancora la mia non vive, narrarne cose divolgatissime. Ma che possiamo noi stimare in questo essere nostra propria alcuna iniqua fortuna? Communi sono e innati vizi a tutte le femmine essere lascive,