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rime 23

Oimè! coperto amore
25con servire a sua posta e libertade;
benché l’altrui pietade
c’inviti a confidar nel ben servire.
     Aimè! ch’i’ mi pensai
rallentar mia doglia,
30e parte mi fidai
discoprir mie voglia.
Infelice chi spoglia
l’arme che col soffrir molto l’aita!
Meglio è finir sua vita,
35che dover senza merto altrui servire.
     Ripenso, duolmi, spasimo,
e meco ne fo storia;
lodo, spero, biasimo,
e riduco a memoria
40che pure egli è vittoria
poter perdendo adoperar sue armi.
Io andai a legarmi,
e né posso tacer né gliel so dire.
     Invidiosa fortuna,
45anzi i’ fui stolto,
non sapev’io che niuna,
benché la serva molto,
soffri mai sie sciolto
da’ lacci con che Amor ne inreta e tiene.
50Or pianger ne conviene,
stolti che al fuoco entràn credendo uscire.
     A noi meschini amanti
qual dura non si pieghi
udendo nostri pianti,
55nostri sospiri e prieghi?
Chi sarà che dinieghi
che un fedele servir inerti merzede?
O Iddio, altrui pur vede
che fede e onestà mi fa soffrire!