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libro terzo 283

tanta perversità. Detestabile cosa el giuoco! Vita inquietissima quella del giucatore, sentina di vizi abominevoli! Non so vedere che ’l giuoco venga altronde che da miserabile avarizia. Gli altri sono avari per serbare e sé e il suo contro a’ casi della fortuna: el giucatore con arte buone e non buone, anzi con ogni scellerata malizia e fraude rapisce quello d’altri per esporlo in albitrio del caso qual può venire nella volubilità d’un dado. E cresce in loro dalla avarizia el furore e rabbia del giucare, e dal giuoco arde l’avarizia. Che maraviglia adonque se uno giucatore s’ausa essere decettore, rubatore, perfido, se non cura la grazia di persona, se non stima onore, s’ello intrapreende ogni biasimo per avere luogo fra gli altri simili a sé, senza e’ quali né sa né può vivere né ben contento né mal contento?

Con questi adonque useremo ogni severità coniunta con buona modestia. Del resto bisognerà che tu adatti te allo ingegno di costui quale tu curi. Alcuno metallo si conduce meglio caldo che freddo, alcuno soffera più e più battiture freddo. Dicono che l’altre virtù sono comuni con molti: la prudenza sta propria virtù dovuta al presidente. Qui sarà, come allo artefice, prudenza non solo conoscere la natura della materia in quale e’ pone l’opera sua, quanto sarà bene conoscere da sé il modo de adoperarvi gli strumenti suoi. Del nostro iciarco gli strumenti atti alla opera sua sono le parole e autorità. Nulla porge tanta autorità presso la moltitudine quanto essere conosciuto buono e degno d’essere onorato. Manterrete adonque autorità e gravità, ma adatterete le parole e gesti a tempo in modo che non possano riceverle a contumelia, e, quasi come trattassi simile a’ fanciugli, abbino da pigliarne da sé sdegno. Non cerco che te ubbidischino come servi, ma che te ascoltino senza fastidio, senza contumacia, e osservino pari a’ detti tuoi a sanificar l’error suo, quanto essi osserverebbono e’ precetti del medico a sanificare el corpo. Né a te il fine di questa impresa sarà come volere comandando essere al tutto obbedito quasi come solo per satisfare a te; ma el fine dove concorreranno tutte le cure tue sarà in aducere onestà in costui quale tu ami, e indi fermare dignità a tutta la famiglia. E sarà questa cura piena di carità e amore paterno, presa con buona circunspezione, dedutta