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libro terzo 267

e perseveranza insieme sì delle famiglie sì delle città si è l’uso e sufficienza delle cose necessarie e devute alla natura, qualunque elle siano. Se così è, affermeremo che quella famiglia alla qual mancherà niuna delle cose necessarie e commode, sarà quanto in sé sia come certa compiuta picciola città. E quella in cui abunderanno le cose atte a felicità, che maraviglia s’ella sarà felice? Tutte le multitudini da natura sono distinte in due ragioni di persone, de’ quali alcuni di loro per prudenza, uso e cognizione delle cose, e per autorità sono atti a inducere e reggere gli altri a buono e desiderato fine. Simili omini sempre furono in ogni congregazione rari e pochi, e a costoro si conviene certa opera e officio proprio loro. Al resto indi della moltitudine non così esperta, simile si richiede quello che corrisponde al debito loro: delle qual cose diremo succinte. Ma prima esplicherò quello che a tutti sia comune e richiesto nella università da ciascuno del numero loro. Conviensi presuponere che la famiglia sia un corpo simile a una republica, composto di te e di questo e di tutti voi: e sete alla famiglia come innati instrumenti e membra di questo corpo. El primo debito di qualunque sia parte di questa famiglia, sarà darsi operoso e studioso che invero tutti insieme facciano un corpo bene unito, in quale tutta la massa simile a un corpo animato senta e’ movimenti di qualunque sua parteetiamultima ed estrema mossa da piacere, o vuoi da offensioni. Quello che fa un corpo solido e, come si dice, resonante, non è solo lo adiungere e accostare questo a quello, ma ène el vincolo insolubile in quale l’uno sustenta ed è sustentato dall’altro. Udisti più volte che alle unioni degli omini l’amore fu sempre vincolo della eternità. Adonque, l’officio di tutti insieme sarà colligarsi e astringersi a una intenzione con ferma benivolenza. Prossimo susseguirà adoperarsi con ogni studio, industria, diligenza, quanto sia in qualunque della famiglia, che ’l nome e stato della famiglia sia con molta quiete, tranquillità e fermezza, onestissimo e onoratissimo. Adonque, ciascuno di voi per sé, e tutti insieme, e io con voi, saremo solliciti che né per nostro, né per altrui errore di chi si sia, la famiglia riceva detrimento,etiamin le minime cose sue. Da altra parte daremo ciascuno di noi ogni opera, quanto