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libro secondo 255

ancora biasimo. Tutti sanno che tu litighi: pochi intendano chi di voi dica il vero. E qual sarà discreto che non iudichi essere meglio qualche volta perdere parte della roba che consumare el tempo, e’ pensieri, el peculio, le fatiche, solo per ottenere la gara? E massime, chi difende le cose iniuste meriterebbe punizione, però ch’egli offende la iustizia e pecca in più modi, quanto e’ rapisce e spoglia con perfidia, e quanto e’ perturba quello in che si mantiene la quiete e tranquillità publica. Agiugni che ancora costui conferma in sé pertinacia a più mai deponere la sua iniquità. Contro, circa le assidue familiarità e conversazioni civili quale comune s’appellano amicizie, molto bisogna essere curioso e attento a provedere ch’elle molto giovino, nulla rapportino danno. E’ frutti e fermamento delle coniunzioni sono favore, beneficio, buona fiducia, speranza e grata conversazione e beato vivere. Se dirai che coll’opera si presti favore, e co’ doni si benifichi, niuna sarà opera più utile, più accomodata, che esporla in far chi tu ami per te migliore; niuno si trova dono maggiore né pari quanto la virtù. Per questo si vuol prima eleggere di tutta la multitudine quelli che più sono atti e parati a bene ornare e sé e te di molta virtù: con questi assiduo ragionare, investigare, adoperarsi in cose lodate, onde tuttora diventiate più studiosi, più dotti, più virtuosi. El solo conversare co’ buoni sarà in molta parte ottima essercitazione ad acquistar fama e dignità e grazia, però che tutti iudicheranno che tu sia simile a questi con chi tu assiduo conversi. E da’ buoni tu ricevi utilità molto da volerla e stimarla, però che continuo fra loro l’uno l’altro riceve e dà essemplo, amonimenti, conforti, eccitamenti, aiuto, comutando e porgendo insieme le cose in quali consiste la vita beata, onde quasi a gara diventa per sé ciascuno migliore, e tutti insieme felicissimi. Chi per suo studio e per opera de’ buoni amici sarà felice in sé, a costui che romanerà altrove onde e’ possa sperare cosa migliore? Potrà, sì, tanto sperare de essere amato quanto lui amerà altri. La suavissima conversazione sarà quando tu buono e virtuoso ti sforzerai in ogni modo che io sia simile a te. Le cose dissimili mai s’adatteranno ad essere bene adiunte insieme. Chi forse studierà piacere mediante qualche voluttà, diventerà