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242 de iciarchia

costui, con chi tu ragioni leggendo, udirai continuo cose rare, degne, escogitate, emendate, iocunde, utili; e spesso ti dirà cose molto necessarie a te, qual tu mai udisti da’ tuoi maggiori e precettori, onde tu poi ne sarai tutto il resto della vita tua più culto, più onorato, più beato. Un vostro noto e amato da voi, benché assiduo occupato a cose degne e rare, mai lo vediate ora del dì ozioso, pur per vendicarsi più frutto del viver suo e del tempo, ogni sera, prima che si colchi, tanto legge mezzo spogliato qualche storia o qualche poeta, quanto arde certa candela di cera diputato a quello studio. E’ Pittagorici filosofi soleano, prima che dormissero, componere la mente sua a quiete con qualche armonia musica. Non è men iocunda né men suave questa nostra lezione a costui, che fusse a coloro quel suono musico; ma questa resta più utile. Quelli dormeno senza agitazion di mente col sonno profondo e quieto: questo ancora dormendo agita in sé cose onestissime e utilissime al vivere, e pertanto più vive, e spesso dormendo come più soluto, meno distratto vede cose degnissime quali e’ molto cercò prima vigilando. Mai quanto sia in noi si vuole restare d’adoperarsi collo ingegno, colla memoria, collo studio, con dar di te commodità, essemplo, utilità a que’ che sono, a que’ che verranno. E bisogna aversi persuaso e al tutto confirmato in animo che ogni tempo sia perduto eccetto quello qual tu adoperi in farti migliore, più dotto, più grato, più utile agli altri, con più virtù. La virtù non è altro che summa e supprema bontà: el desiderio d’essere virtuoso importa in noi vera bontà. Questo medesimo studio sarà quello che ti renderà ottimo e felicissimo. Ma perché sempre non si può essercitare lo ingegno, non biasimaremo però chi forse darà opera a qualche cosa grata a sé e onesta qualche volta, come forse fabricare qualche instrumento matematico, componere qualche macchina utile alla republica nelle espedizione campestre, in mare, e simili, o essercitarsi coll’arme, pure che tu adoperi questo dì in qualche cosa lodata o almeno nulla biasimata.

Insumma, circa queste nostre operazione private e’ savi dedero alcuni ricordi molto utili: dissero che sempre si preponessero le cose più degne alle men degne; mai si posponessero le cose più necessarie alle men necessarie; e nulla più grato e utile che fosse,