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libro secondo 235

tutto la iniquità, perfidia, tradimento, massime fatto verso chi non può per sé difendersi né ancora pe’ suoi. Che difesa si può fare contro a chi in più luoghi dove tu non se’ e non lo sai, ti lacera, e quanto in lui sia, ti sotterra vivo? Quale iniquità sarà più odiosa che nuocere senza cagione chi mai offese te? Qual perfidia sarà più scellerata che rapire ad altri quello che a te giova nulla, e più mai sarà che tu gliel possi rendere, e insieme estingue e’ primari frutti della vita a chi richiesto da te ti servirebbe? Qual tradimento sarà mai tanto crudele quanto nuocere a chi tu mostri essere non inimico, e nuocere in quella cosa quale ancora dopo la vita torni in danno a quello innocente e chi sarà di lui? Non è da credere che Dio, quando che sia, non mostri dispiacerli tanta improbità. Non dirò qui a voi figliuoli: fuggite tanto errore; non vi profferite alle inimicizie maculando la fama altrui e lo onore vostro; non fate poco stima de’ tempi qua’ possono occorrere; temete la severità della iustizia di Dio. Questo non bisogna ricordarlo a voi. Tanta perversità non fu mai nella famiglia vostra, e so che niuno di voi ce la importerà. Ma abbiatevi riguardo: fuggite la familiarità e presenza di questi fracidi e fetidi ollocutori linguacciuti, acciò che non paia che vi piaccia quello a che forse voi dessi orecchie con attenzione.

Nel favellare sono da natura due parti primarie e necessarie agli omini: l’una sarà interrogare per imparare, l’altra el rispondere per insegnare. Gli altri ragionamenti, quali non vanno a questo fine, sono o per voluttà d’essere ascoltato, o perché gli diletta dar piacere ad altri favellando; e questi ultimi quanto meno imiteranno que’ primi, tanto saranno men necessari, e così meno convenienti a costui a cui più deletti tacendo pensare cose degne, che favellando recitare cose non degne. Ma dicono che della eloquenza una parte governa la republica, e tanto può nella republica la eloquenza quanto nelle guerre el ferro: l’altra si è indagatrice della verità; l’altra si è questa civile della quale noi disputiamo. In quella che cerca la verità bisogna sapienza e prudenza: in quella che regge la republica bisogna circunspezione e fermezza e grandezza d’animo: in questa civile bisogna costume. Ma el summo e supremo ornamento di tutta la eloquenza si è