Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. II, 1966 – BEIC 9707880.djvu/214

208 de iciarchia

e non ti sarà danno ossecundarli, e sarà utile a te, benché ’l servo tuo restasse forse men buono, se tu diventerai migliore. Ultimo, non mancherà per questo che posdomani tu non lo possa punire senza ira, e lui con qualche altro nuovo errore te lo ramenterà. Ma le più volte avviene che la facilità del padrone rende i servi trattevoli e amorevoli, e dove sarà l’amore, sarà lo studio di far cosa che ti piaccia. Molti negligenti non meno che iracundi si dimenticano mostrarsi osservatori de’ costumi de’ suoi. Spenta quella prima vampa del coruccio, non perdere la dignità tua per negligenza. Castiga l’errore de’ tuoi quando altro non giova, e questo non solo dove egli errino, ma e dove e’ mostrino di volere errare. Ma non errar tu in te, né anche in loro vinto da ira. Da questa domestica essercitazione, quasi come da un preludio, bene instrutti e apparecchiati, potremo uscire a maior certame e palestra più grave, della quale diremo a luogo suo.

La cupidità viene da grande imprudenza, ed érravisi in due modi. El primo si è ch’io stimo il danaio più che non merita, e per questo lo desidero troppo, e troppo lo cerco e sequito. L’altro errore si è che io non lo so adoperare in quello a cui fine e’ fu trovato, e per questo lo tengo troppo inchiuso e constretto. Dimmi, Paulo, chi domandassi uno de’ vostri cittadini togati su in senato: «Chi chiami tu ricco?», che risponderebb’egli?

Paulo. Credo risponderebbe costui è ricco quale ha molti danari, e così forse qui crede Niccolò.

Niccolò. E chi ne dubita?

Battista. Costui qual facessi questa risposta si ravedrebbe quando io lo ridomandassi: «Dimmi, quanto oro basterà ch’io possa dire: questi sono que’ molti che ti faranno ricco?». Fu chi disse, solo colui sarà ricco quale arà danari da satisfare a’ bisogni suoi, alle voglie sue qualunque elle siano, da prestarne, donarne, gittarne, nasconderne, smarrirne, perderne senza sentire el mancamento. Pazza risposta! Due affetti c’impose la condizione umana: l’uno per satisfare al corpo. Atto strumento a questo furon trovati e’ danari. L’ardente desiderio e affezione al danaio si chiama avidità. L’altra affezione fu per satisfare all’animo, qual sempre desidera essere più pieno di sapienza. Se l’animo non fusse in