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200 de iciarchia


Paulo. Questo oraculo che tu recitasti non si può negare verissimo, senza dubbio verissimo. Ciascuno di noi qui vide, e oggidì lo vede in più d’uno nati nobili e d’ingegno e d’intelletto da natura non infimi; ma’ gl’incontro ch’io non intenerisca. Duolmi la infelicità loro; ritengonsi d’apparire fra gli altri cittadini, vergognansi chiedere, e’ suoi lo schifano, gli altri non lo stimano. Non posso ricordarmi di tanta indignità loro senza lacrime.

Niccolò. Questo medesimo repetevo io testé fra me, grande essemplo a chi non lo crede. E questa colpa io la ascrivo in molta parte a’ padri loro, quali mentre che i minori suoi non ardiscono per età recusare l’imperio paterno, sono innoffiziosi e negligenti verso e’ figliuoli, né curano adestrarli a qualche industria; vengono crescendo con troppa licenza, e credono che sempre li secondino le cose prospere; in la copia e oppulenza usata errano, ultimo se ne pentono.

Battista. O venga questo e ne’ maggiori e ne’ minori da tardezza e lentezza d’animo, che loro pesi la fatica, o da imprudenza o da pravità, sì certo questo cessare e non curare e non adoperarsi nelle cose degne, utili e necessarie, nuoce a’ maggiori, nuoce a’ minori, nuoce alla sua famiglia, e spesso tutta la republica riceve da simili omini grandissimo detrimento. Agiugni che questa oziosità e inerzia eccita ne’ giovani molti altri detestabili vizi. Non patisce la natura che l’animo dell’omo stia senza qualche affezione e movimento. Non hanno in casa né altrove in che essercitarsi con laude e buona grazia; vacui dunque d’ogni bono pensiere, facile s’empieno di voglie vituperose, vanno perscrutando e’ detti e fatti altrui, solleciti investigano da’ servi, da’ noti, da’ vicini la vita e costumi d’altri, vogliono intendere ogni tuo domestico secreto, sanno ciò che tu dicesti otto anni fa nell’orecchie a mogliata, ciò che tu sognerai posdomani. Niuno adulterio, niuno strupo si fa in tutta la terra occulto a loro, tengonne conto, scorron divulgando i malefici altrui, godono essere conosciuti dicaci, maledici, mordacissimi, trovono e giungonsi a’ simili a sé; fassi principe, duttore di tutta la caterva el più temerario, audace, insolente, prodigo, profuso; congregansi presso a costui, dove chi è più lascivo, più garulo, più dissoluto, incontinente, insolente,