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190 de iciarchia


Battista. E così mi parse intendere che diceano. O letizia mia! che questa voluntà generosa e degna di molta lode fussi in voi figliuoli quanto io vorrei! Ma vediamo se io intendo bene, e se ’l desiderio mio s’aconfà col vostro. Or ditemi, voi giovani. Vorresti essere grandi e molto dissimili dagli altri? Vorresti voi essere Polifemo, del quale dicono i poeti vostri cose maravigliose? Già saresti pur grandi! Uno intero arbero di pino sarebbe in mano a voi meno che a Niccolò costì testé quella forchetta. E per essere dissimili dagli altri vorresti, beato a voi, avere non solo in fronte uno occhio grande, ma e ancora in la collottola e altrove più e più occhi e orecchie e mani. Non ridete; dimandatene me, se io vorrei essere con tanti occhi e tante mani; e vorrei sì, e dico certo, sì vorrei. Voi qui che dite?

Giovane. Che farei io di tante mani e di tante orecchie? Tutto il dì odo e vedo più cose che io non vorrei. El bisogno nostro sarebbe avere e potere, e in questo essere, non dico simile ad Alessandro Macedone o a Cesare (non voglio tanto presumere di me), ma simile a’ nostri maggiori, a messer Benedetto, vostro avo, a messer Niccolò e agli altri quali edificorono queste nostre case, onestamento della famiglia nostra e ornamento di questa città. Simili sono quelli ch’io chiamo grandi, quali sopra gli altri possono colle ricchezze e collo stato. Minimi saremo noi se mai ci converrà pregare chi possi sopra noi.

Battista. Ottima e accommodatissima risposta. Voglio che di voi creda niuno che a’ nostri avi le ricchezze dessero stato, o contro, lo stato ricchezze. Anzi la ’ndustria acrebbe loro il peculio domestico, e la virtù gli aperse publico addito e luogo onorato in la republica. Ultimo la prudenza loro gli affermò in bene e in stato dovuto a’ meriti loro. Ma quanto io manifesto potrei pe’ gesti e vita loro mostrarvi, affermo questo, che essi non fecero tanto stima di queste abundanze delle cose caduche quanta farebbe chi si persuadesse essere felice solo per le ricchezze, quale in verità sono di sua natura alla vita dell’uomo utile, ma non tanto necessarie quanto molti credono. Non vi niego, dura parola agli animi liberi dire «io ti priego». Ma vedi che questa necessità non sia da te più che altronde. La natura diede all’omo bisogni pochi