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348 cena familiaris

recusato e negletto da’ tuoi? E’ nati piccinini raffrenano e perturbano a’ grandi l’ardente imprese contro di te de’ tuoi invidi e avversarii. Questo perché? Certo perché essi intendono che la vera e natural coniunzione fra quelli che sono d’uno sangue e nome allevati insieme fa che quello che duole e muove l’uno, in tempo ancora muove tutti gli altri; pàrli adonque cedere piuttosto che tirarsi adosso ruina da tante parti. E così sono e’ ben collegati con vera benivolenza, non iniuria, temuti da’ nimici, e sono pari amati e seguiti da chi per loro spera migliorare e salvare suo stato.

Francesco. Chi dubita che questa counione e naturale confederazione sempre fu utile e necessaria alle famiglie? Che più? Sola la dimostrazione de essere d’uno animo tutti insieme e d’uno volere, gli fa pregiare e riverire, quando bene fussero discordi. Ma spesso interviene che bisogna non fare poca stima delle sustanze sue, onde facile insurgono lite. E vedemmo qualche volta alle famiglie che simulare fra loro dissidio in casi avversi ne salvò parte.

Battista. E’ mi soviene, e parmi verissimo, tra’ vicini, tra la moglie e ’l marito, tra’ frategli, mai sarà dissensione, purché uno di loro sia savio. Le gravi e dannose discordie crescono quando ambo loro sono male consigliati. Le contenzioni delle borse non hanno per sé forza di contaminare gli animi moderati. Chi per cupidità e gara le farà capitali e convertiralle in odio, sarà stoltissimo. Consigliarei si chiamassero certi amici, quali da voi intendessero e fra loro dicidessero la causa, e voi omnino lungi fuggissi commutare insieme parole contenziose. Del contendere surge gara, della gara ostinazione, della ostinazione ingiuria, della ingiuria iurgio e rissa e arme. E conoscesi che nello uso civile sono due tempi varii, l’uno quando alla famiglia si cerca nuova amplitudine e dignità, l’altro quando ella si trova fra e’ pochi ne’ primi luoghi onorata. Forse sarà non inutile fra ’l numero de’ maligni per imminuire invidia, mostrarsi in ogni cosa meno potere e meno valere che tu non puoi. Ma se la città fia retta da’ buoni, e più poteranno le leggi che le vo-