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338 i libri della famiglia

giuramento. E Chilone filosofo, quale per salute dello amico suo avea dato non giusto consiglio, persino all’ultimo suo dì condolendosi, dubitò quanto fusse da lodare o biasimare. Antigono, per sogno apparsoli vedere Mitridato mietere biave d’oro, per questo con Demetrio suo figliuolo, datogli giuramento comunicò volerlo uccidere. Demetrio chiamò Mitridato e ragionando d’altre cose, con una bacchetta scrisse in sul lito dove passeggiavano, «fuggi». Inteselo e consigliossi.

Adunque assai da voi potete comprendere quanto io iudichi in cosa utile e onesta mai doversi con nostro ancora pericolo aspettare siamo pregati, ma essere merito alla benivolenza presentarci non richiesti, e con prudenza e degna cauzione insieme provedere al nostro e allo altrui pericolo. E cose brutte, credo non dubitate essere nostro officio schifarle. Acaggiono ancora fra noi e chi dice amarci, che stimano quella e quell’altra dignità più troppo che la nostra benivolenza, quali se così meritano, faremo come Pedareto lacedemoniese, quale, avuta repulsa domandando el magistrato, nulla atristito tornava, e disse troppo essere lieto poiché in la patria sua vedea essere tanto sopra sé numero di virtuosi cittadini a’ quali si fidi la repubblica. E assentiremo a Crasso, quale dicea con animo non turbato soffrire altri a sé essere in quelle cose superiore quale la fortuna possa tôrli, ma in quelle quali per nostra industria s’acquistono, qual son virtù e cognizion di cose ottime, non poter non dolersi se fusse ad altri inferiore. E in queste competizioni delle cose, quale el favore e grazia del popolo a chi si sia attribuisce, credo sarà poco licito, sendo parte, volere la nostra sentenza di noi stessi più sia che ’l iudizio d’altrui da nollo biasimare; e riputare che chi conferisce la degnità sia non indotto e con ragione e consiglio mosso, sarà lode d’animo ben costumato; e se forse lo reputi indotto, arai da incolparne te, che sì te sottomettesti al giudicio e sentenza di persone imperite.

E non raro interviene che degli amici tuoi insieme alcuni saranno non concordi, tale che favoreggiando a questo t’aduci inimico quell’altro, e talvolta ti segue che dall’una e dalla altra