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332 i libri della famiglia

bile. E gioveratti essere primo quale te stessi purghi presso a chi ti sia familiare, però che te, quale con più modo narrerai el fatto e onestera’lo di scuse, udirà egli con modestia più che un delatore e rapportatore; e tu più facile impetrerai perdonanza se forse errasti, sendo la indignazione fresca, che sendo invecchiata.

Lionardo. Piacemi. Ma ramentami quanto scrive Plutarco: Dionisio simulò essere tornato in grazia con Dione, e così allettò Dione solo in la rocca, e monstrolli quella epistola sua scritta agli Ateniesi, e comandò a’ nocchieri esponessero Dione in Italia. Onde non forse male dicono: «di inimico riconciliato non ti fidare»; quasi come affermino, chi sia una volta inimico più possa mai vero essere amico. Ma parmi intenderti non rimanga per loro quanto possono lungi uscire dell’odio e molestie della nimistà, e tradursi a benivolenza.

Adovardo. Certo, però che l’odio si dice essere veneno della amicizia e sangue della inimicizia. E in essa inimicizia tanto si truova nulla molesto quanto l’odio, cosa pestilente e da ogni prudente molto da temerlo, quale in chi e’ sia, mai resta morderli l’animo, e come preso veneno continuo persequita corrodendo e viziando ogni intimo suo ragionevol pensiero e iusto consiglio. In altrui vero, chi non conosce l’odio quanto e’ sia rabbioso e infesto verso chi e’ si dirizzi? Agiugni che l’odio concita e’ tuoi necessarii e coniunti a nimicarti, e incende gli animi alieni da te a molto iniuriarti e a perseguitarti con ogni arte di nuocerti e dannegiarti. Per l’odio le rapine, le occisioni, le eversioni delle patrie e tradimenti, le coniurazioni e ogni male. E come ne’ templi antiqui el caprifico fra le coniunture de’ marmi tenero era da reciderlo con l’unghie, poi cresciuto e preso durezza, in tempo scommuove pietre grandissime, e dà in ruina lo edificio, così l’odio ne’ primi suoi nascimenti facile era da stirparlo, poi per lunghi dì fatto maggiore e raddurato, scommuove ogni ordine a beato vivere e ogni composta ragion dell’animo, e dàllo sì in ruina che qualunque innumanità e crudelità gli par licita per vendicarsi e satisfarsi. Adunque molto saremo curiosi e solli-