Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. I, 1960 – BEIC 1723036.djvu/302

296 i libri della famiglia

giunto ivi e solo di conoscenze, finsi amare una quale fra l’altre stava in bellezza e gentilezza celebratissima fanciulla; e con questa licenza me tragittai fra gli altri nobili giovani dati in quella età all’ozio amatorio, appresso de’ quali principai notizia e familiarità a me e a’ miei fino in questa età utilissime.

Ma tanto t’afermo essere alcuni sì da natura proni e proclivi ad amicizia, che piccola ombra di virtù e qualunque segno di simili studii li eccita e conduce a benivolenza. Alcuni, contro, sono ad amare tardi e rattenuti, in qual numero e’ vecchi, benché d’animo e studii a te simili, pur costoro più sono che i giovani tardi e pesati a contraere nuove amicizie. Né forse gli biasimerei, poiché provorono in molta età alcuni tanto tramare quasi pattuita amicizia per solo valersene, e collo altrui sudore e fortune pascersi. E quasi niuno correrà a congiunger nuova teco benivolenza senza suo qualche utile proposito e sperata commodità. I giovani quasi tutti godono acumularsi nuove grazie, né pochi sono que’ poveri e in le sue fortune male constanti, quali, suo artificio, sottomettono sé, e con industria profferendosi e quasi adescando rendono sé amati. Quali cose poiché così sono, varie adunque arte, vario ingegno ci bisogna. Né pur solo, come dicea Zenone filosofo, sono ottima presa gli orecchi, quale interpreto io con eloquenza, o forse in prima con buona fama di noi e commendazion, molto ad acappiarsi gli animi umani: ma sono lacci ancora non pochissimo atti in noi l’indole e la presenza e ’l modo del vivere civile, e’ gesti degni e aspersi di umanità e parati a grazia. Né sarà che tu possi se non piacere, se in ogni tuo atto, detto, fatto, abito e portamento te presenterai modesto, costumato, ornato di virtù. E raro acaderà che di dì in dì non succedano nuove coppie a iniziar teco nuova conoscenza e assiduità, se, come dicea Cicerone al fratello suo, el volto e fronte, quali sono quasi porte dell’animo nostro e addito, mai saranno a persona non aperte, e quasi publice e liberali. Verranno gli studiosi di lettere e dati a cognizione delle suttilissime cose e difficillime arti; costoro