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libro terzo 239

glie mia, se il dì solenne della grande festa tu uscissi in publico e mandassiti inanzi le fanti e le serve, tu poi seguissi drieto cortese, e fussi vestita col broccato, e avessi il capo fasciato come quando tu vai a posarti, e portassi cinta la spada e in mano la rocca, come ti parrebbe esserne lodata? Quanto ne saresti tu onorata?».

Lionardo. Considerate voi, Battista e tu Carlo, quanto in sé abbino forza queste similitudini insieme e quanta grazia. Ma che vi rispuose ella, Giannozzo?

Giannozzo. «Certo», disse ella, «trista a me, in quello abito mi riputeresti pazza». «Però», li dissi io, «moglie mia, si vuole avere ordine e modo in tutte le cose. A te non sta portare la spada, né come gli uomini fare l’altre cose virili, né ancora alle donne sta bene in ogni luogo e a ogni tempo fare ogni cosa licita alle femmine, come tu vedi che tenere la rócca, portare el broccato, avere il capo fasciato non si conviene se non ciascuno a’ tempi e a’ luoghi suoi. Ma sia tuo officio, donna mia, essere la prima inanzi a tutto il resto della famiglia, non con superbia, ma con molta umanità, e con ogni diligenza avere a tutto buono ordine e buona cura, e provedere che le cose siano in uso a’ tempi dovuti, per modo che quello el quale s’afaceva all’autunno non si consumi il maggio, e quello dovea bastare uno mese non si logori in uno dì».

Lionardo. Come vi parse la donna bene animata a fare quante cose voi contavi?

Giannozzo. Ella pure stava non poco in sé sospesa. Per questo li dissi: «Moglie mia, queste cose quali io dico, se tu disporrai di farle, tutte verranno a te leggiermente fatte. Non ti paia grieve fare quello di che tu sarai lodata; più tosto ti pesi lasciare adrieto quello quale non faccendo saresti biasimata. Credo io sino a qui tu, in ciò che io t’ho detto, abbia inteso me senza alcuna fatica, e piacemi. Dicoti, come queste a te sono state leggieri ad imparare, così molte saranno dilettose a farle, ove tu amando me, desiderando l’utile nostro, qui porrai l’animo a fare con ordine e diligenza quanto