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libro terzo 235

gligenza non si perda, e poi riavutola tu la rasegnerai al luogo suo, ove, se sarà da tenerla serrata, comanderai si serri e rendasi le chiavi a te, però che tu, moglie mia, hai a custodire e mantenere ciò che sta in casa. E per bene potere questo, a te conviene non tutto il dì sedendo starti oziosa colle gomita in sulla finestra, quale fanno alcune mone lentose, quali per suo scusa tengono il cucito in mano che mai viene meno. Ma pigliati questo piacevole essercizio di rivedere ogni dì più volte da sommo a imo tutta la casa, rinumerare se le cose sono ne’ luoghi loro, e conoscere ciascuno quanto s’adoperi, lodare più chi meglio faccia il debito suo, e se quello che fa costui meglio si potesse in altro modo fare, informarlo: al tutto sempre fuggire l’ozio, sempre in qualche cosa essercitarti, imperoché questo essercizio molto gioverà alla masserizia, e molto anche a te sarà utilissimo, ché poi cenerai con migliore appetito, sara’ne più sana, più colorita, fresca e bella, e la famiglia ne sarà più regolata, non potranno così scialacquare la roba».

Lionardo. Certo dite il vero. Quando e’ famigli non temono essere veduti, né hanno chi gli rasegni, quelli allora gettano via più molto che non logorano.

Giannozzo. Ancora ivi surge maggiore danno, diventano ghiotti e lascivi, e dalla negligenza de’ padri della famiglia pigliano licenza e ozio a maggiori vizii. Però dissi io alla donna mia, quanto potesse fusse diligente provedendo che in casa si distribuisse le cose con ragione e ordine, e che per casa non sofferisse essere alcuna cosa in uso la quale fusse più che al bisogno s’apartenesse superflua, ma scemasse ogni superchio e quello facesse riporre in luogo salvo; se fusse disutile, lo desse a vendere, e sempre più si dilettasse di vendere che di comperare, e de’ danari comperasse solo cose necessarie alla famiglia.

Lionardo. Insegnastili voi conoscere quando qualche cosa si dovesse giudicare superchia?

Giannozzo. Feci. Dissili: «Donna mia, ogni cosa senza la quale onestamente si può a’ nostri bisogni supplire, quella