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libro terzo 209

a’ tuoi. E quando bene e’ non te ne sapesse né grado, né merito, se tu sarai buono e giusto, tu prima dovrai volere in buona fortuna e’ tuoi che quale si sia strano. Ma pensa che di questo mai a te bisognerà temere, se tu così sarai diligente a eleggere buono, e desto a non lasciare peggiorare el fattore. E dimmi ancora: scegliendo il fattore ove ara’ tu manco indizii a bene conoscere de’ costumi? Pigliando de’ tuoi, e’ quali a te sono cresciuti nelle mani, e’ quali tu hai pratichi tutto il dì, o pure togliendo degli strani, co’ quali avesti molto manco conoscenza e molto minori esperienze? Così credo io, Lionardo mio, molto più sia difficile conoscere lo ’ngegno degli strani che de’ tuoi. E se così è, se a noi per bene scegliere molto si conviene conoscere ed essaminare e’ costumi, chi mai credesse più tosto investigalli in uno strano che ne’ suoi proprii? Chi mai volesse più tosto uno strano non bene conosciuto che uno suo bene conosciuto? Voglionsi aiutare e’ nostri quando e’ sono buoni e atti, e se da sé non sono, con ogni nostra industria e aiuto voglionsi e’ nostri di dì in dì rendere migliori. Segno di poca carità sdegnare e’ suoi per beneficare agli altri, segno di grande perfidia non si fidare de’ suoi per confidarsi degli altri. Ma io dico forse troppo in questa materia. A te, Lionardo, che ne pare?

Lionardo. A me pare, questa vostra, amorevole, iusta e verissima sentenza, e tale che s’ella fusse da tutti, come da me, creduta e gustata, forse la famiglia nostra arebbe manco da dolersi di molte ingiurie, quali già più volte ricevette dagli strani. E certo la vostra così confesso essere giusta sentenza: non sa amare chi non ama e’ suoi.

Giannozzo. E quanto giustissima! Mai, se tu puoi avere de’ tuoi, non mai tôrre gli altrui. E’ ti giova sollicitarli, pigli piacere a insegnarli, godi ove te vedi riputar padre, puoi ascriverti a felicità averti con tuoi beneficii addutta in luogo di figliuoli molta gioventù, la quale speri e disponga teco tutta la sua età. Quale cose non così farà lo strano. Anzi, quando egli arà cominciato a più qualcosa sapere o avere, e’ vorrà essere compagno, diratti volersi partire, moveratti doppo