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libro secondo 123


Quante terre già si viddono da piccolo principio d’infezione essere cresciuto grandissimo incendio di pestilenza, tale che quasi tutta la gioventù in pochi dì si truova perita e consumata! Non bisogna qui allegarne storie, né recitarne essempli. In questo veneno niuno dubita a quanto sia forza di morte da qualunque minimo principio cresca e spandasi grande e furiosa. Vedemmo a Genova, non fa molti anni, sendo concorso il popolo a uno spettaculo religioso e publico, alcuni salirono in luoghi ove prima qualche amorbato era giaciuto e perito. Fra pochi dì qualunque ivi allo spettaculo era in su que’ luoghi dimorato, cosa miserabile! in brieve morì, e amorbossi chi gli ricevette in casa, amorbossi chi gli visitò, per modo che tutta la terra sentì la ruina e strage di quella pestiferissima velenosa furia. O veneno nocentissimo, o infirmità orribilissima, o cosa molto da fuggirla! Non so io se qui merito essere in queste parole duro e impio riputato, ma poiché di questo trattiamo, siaci licito non tacere l’utile della famiglia. Dirò quello comandano i dotti fisici, quale confermano il giudicio di ciascuno prudente, quale anche ogni uomo non in tutto pazzo può per esperienza così el vero conoscere. Fugga el padre, fugga el figliuolo, fugga il fratello, fuggano tutti, poiché a tanta forza di veneno, a tanta bestemmia, nulla si truova che giovi se non fuggirla. Fuggansi, poiché altra arme o arte cóntroli niuna ci vale. Non si può, non, propulsare, non difendere quella rabbia mortifera ed essecrabile. Adunque vorranno i savi prima salvare sé fuggendo, che rimanendo non giovare ad altri e nuocere a sé. Piaccia a’ piatosi non meno la salute sua che una vana opinione di grazia. All’uomo per salvare sé, chi niega non essere licito e concesso dalle leggi uccidere chi con inimico animo l’assaliva? Se così lice, quale pertinace mi negherà non molto più meritare perdono chi abandonerà quell’uomo, el quale al continuo gli porga pericolo di morte? Anzi qual prudente, quale affezionato al bene e salute de’ suoi mai riputasse abbandonatosi, ove si vegga di quelle cose tutte copia, quali giovano a’ bisogni suo’, medici, servidori, e medicine? Può a quel modo guarire, ove