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libro secondo 121

padri avere el figliuolo lungi da sé sano e forte, che averlo presso a sé infermo e debole. Basta questo distribuire la gioventù per luoghi bene atti alle compressioni loro? Mainò. Che gli bisogna più? Questo ancora: considerare ch’e’ cibi tristi, la vita disordinata, e’ troppi disagi sono le cagioni di fargli cadere in le infermità e a quel modo uccidergli. Però si vuole che niuna di quelle necessità gli nuoca, e che nelle debolezze e nelle malattie se gli abbia ogni diligenza per rifermarlo e sanarlo. Né vi si risparmi nulla, però che essere tegnente e massaio in que’ bisogni sarebbe non virtù ma avarizia. Né si loda la masserizia se non solo per potere a questi e agli altri casi provedere e sovenire, e non essere a’ bisogni largo e prodigo torna vergogna e danno. Troppo grandissima ed estrema avarizia mi parrebbe non avere la vita e salute d’uno uomo più cara ch’e’ danari. Troppo stimo a ciascun paia crudelità abandonare lo ’nfermo, non curare di perdere quel parente per conservare e conferire altrove qualche danaio.

E poiché noi abbiamo fatto menzione del non abandonare lo ’nfermo parente, parmi da non tacere quello ch’io dirò testé, cose più tosto utili alla famiglia che grate agli uomini troppo piatosi. Fu sempre la pietà e umanità tra le prime virtù dell’animo molto lodata, e giudicasi officio di pietà, debito di giustizia, lode di liberalità a uno parente visitare, aiutare, e in ogni caso e bisogno sovvenire al parente suo. Così richiede la ragione, la carità e umanità, e ogni costume tra’ buoni. Ma forse mi può parere poca prudenza non fuggire quelli infermi, a’ quali tu non sanza pericolo della sanità e vita tua puoi loro essere né utile né grato, qual sono e’ morbi contagiosi e più che gli altri velenosi. Le legge in malattia contagiosa ma non mortifera, permettono che l’uomo abandoni la carissima cosa, e separi sé dalla prima ottima naturale congiunzione del matrimonio. Se adunque sarà licito al marito fuggire la donna lebrosa, diremo noi che sia manco licito fuggire uno amorbato di peste? In che sarà lodata la pietà? In porgere mano e opera per sollevare e rifermare quegli afflitti, i quali o per impeto della fortuna, o per ingiuria e nequizia degli uomini,