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84 | disperazione |
moto sensuale a vedere il Nazareno che accoglieva,
irradiato della sua luce eterea e sublime,
l’anima d’ogni vergine degna delle sue nozze: la
Madonna benediceva sorridendo e sorridevano
tutti intorno, tra i concenti di musiche arcane, i
santi e i cherubini.
Dio la soccorreva anche nei sogni. E le visioni mirifiche, il giorno, ora l’esaltavano a strane gioie ed ora l’umiliavano con dolore acerbo. Nel gaudio era Dio che scendeva a lei? Ella ascendeva a Dio e sentiva l’anima sua dilatarsi, rifulgere, come dissolversi per la grazia del divino amore; e s’abbandonava, inebriata, al rapimento sovrumano.
Solo nel crepuscolo della sera, il Signore le pareva piú lungi, troppo lungi, da lei; e per fuggire alle tenebre imminenti l’anima sua provava il desiderio d’uscire dalla carcere corporea, di tornare là ond’era venuta al mondo e dove Dio l’attendeva, purificata da l’umano patire, con infinito bene. Oh perché non aveva penne da levarsi libera e lieta dalla terra? Non era ancora degna di morire: il suo sposo troppo piú di lei