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dere la moglie nella sommissione vergognosa e pudica delle prime strette nuziali, ed ecco che il raffronto gli ridestò vivo, preciso, sensibile tutto che della moglie aveva smarrito e obliato: le sembianze, la voce, lo sguardo, il respiro. Egli sobbalzò repugnando; e di meraviglia la donna rise, salace. Ma Riccardo riudiva la moglie raccomandarsi al suo amore e raccomandargli la fede in lei mentre piangeva e gli porgeva l’anello, e nello spinto, respinto da quel ricordo d’amore alla fede antica di Dio, egli ebbe anche l’allucinazione dell’antico portento: — Torna a Dio ed in patria. Va!

Così quella voce che l’aveva ammonito con visibile segno ad andare al passaggio, l’ammoniva ora, oscura nell’animo, e sembrava che gli dicesse quest’altre parole: — Se la tua donna potrà riconoscerti e ti sarà rimasta fedele, Dio t’avrà perdonato. — Riccardo fuggì dalla donna e recatosi da un cavaliere dell’Ospedale, uomo di probità conosciuta, l’impegnò a distribuire fra i poveri di Tolomeide le sue ricchezze male acquistate: né di quanto aveva acquistato con onesta fatica ri-