Venezia, Genova e Pisa, e con Francesi e Inglesi,
Tartari e Armeni, e nelle piazze protette contr’il
sole da paramenti di seta e di sargia giostravano
i cavalieri a spettacolo e ad onore di dame sfarzose
e superbe. I chierici stessi smarrivano Dio
tra le ricchezze e i piaceri. Il che considerando
Riccardo, dopo la delusione delle imprese sognate
in patria con mente fervida e pura, dopo l’abbandono
dei compagni che erano stati ricordevoli
solo di sé, e nella vicenda di fatti pei quali sembrava
che Cristo dormisse affinché trionfasse la
gente dell’Islam, perdette anch’egli a poco a poco
la luce, la guida e il conforto della fiducia divina;
e la necessità quotidiana delle fatiche volgari gli
oscurò, gli restrinse il pensiero ed il cuore. Ma l’affetto,
che aveva posposto alla fede, risorse allora
a sorreggerlo piú vivo e piú intenso; e come la
fortuna cominciò a secondarlo, per quel desiderio
di allietare un giorno con la ricchezza la sua
donna e il figliolo, se gli era nato e cresciuto,
protrasse il ritorno anche quando n’ebbe occasione
propizia. Perciò, e perché non temeva piú
Iddio, si diede a trafficare per vie non lecite e a