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46 liberalità


dezze quando l’avea veduto irrompere impetuoso nel furor della mischia.

— Certo — aggiungeva — non è alla corte e fuori chi uguagli Bertramo in piacevolezza di parlare, grazia di modi e generosità e magnificenza d’animo; e anche il re gli vuole gran bene. — E di Bertramo proseguiva a narrare piú geste e vicende.

Madonna Fiola ascoltava attenta il marito e le lodi al cavaliere, che aveva posto ardentissimo amore in lei, le pungevano l’animo di compiacenza, quasi lodi fatte alla sua bellezza, se la sua bellezza aveva potuto accendere senza misura uomo cosí perfetto; e come le lusinghe della vanità nelle donne possono tutto, anche piegare a sensi miti le piú proterve, ella rivolgeva nel pensiero quante pene aveva sostenute Bertramo; quanto acerba noncuranza gli aveva dimostrata, e le pareva d’aver fatto male.

Potenza d’Amore! Essa già sentiva che meglio che una durezza superba e una fredda virtú soddisfaceva il suo orgoglio l’innalzare a sé il piú ammirato dei cavalieri, senza piú timore alcuno