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38 | il leardo. |
spiro presso un’ampia finestra. Il suo aspetto non era piú quello di un tempo e non era quello che la figliola s’era raffigurato: nel viso esangue traspariva la sofferenza di un micidiale dolore per gran tempo raccolto e protratto, ma l’anima, che aveva conteso il corpo alla morte e per brev’ora aveva vinto, quasi purificata dalla contesa e dalla vittoria gli effondeva nel viso esangue una luce nuova di bontà e di pietà. Gli occhi non piú irosi e torvi guardarono con dolcezza placida, a lungo; poi dalle labbra raggricciate e livide uscirono finalmente parole miti e generose. E messer Lapo, che aveva perdonato a’ suoi figli, volle vedere Raimondo, e riconoscendolo disse: — Muoio.
Seguí un silenzio d’alcuni minuti, eterno, e rotto soltanto dai singhiozzi della figliola e dal gorgoglioso respiro del padre. Poi questi, quasi vaneggiasse o afferrasse in una riflessione estrema un’estrema ricordanza, balbettò ancora: — Quel cavallo.... quello....
O era l’ultima volontà di ser Lapo? Ordinando di condurre nella corte, sotto la finestra, il leardo, madonna Giovanna indovinava essa l’ultima vo-