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il polso. | 201 |
ritenne invece il polso, e riandando le vicende della
sera innanzi, trascorsa con lei alla conversazione
di una dama illustre, e riferendone vanità e pettegolezzi,
con abile arte poté nominare coloro di
cui aveva maggior sospetto. Ma il polso palpitava
sempre uguale e placido.
“Se non è questo, se non è quello, chi sarà?„ domandava intanto La Fratta a sé stesso. “Quello non può essere; proviamo quest’altro.„
E proseguí nell’esame e nella tentazione a quel polso ritmico e muto sinché ebbe camminata invano la via che si era proposta. Oramai retrocedeva; s’ingarbugliava in nuove ipotesi; s’imbrogliava in nuovi dubbi; infine s’appigliò a chi gli capitò dinanzi al pensiero:
— Il duchino, eh?, il duchino sdilinquisce per l’Arboldi: sdilinquiscono tutt’e due, il duchino e vostro marito.
Oh Dio! gli era parso che il polso affrettassse: gli era parso; ma non era possibile che il sangue di una dama come la marchesa Arnisio si commovesse al ricordo di un vagheggino quasi adolescente. Per altro la marchesa era sí strana....