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il polso. 199


batterà piú forte e non potrai sentirlo ma il suo polso batterà piú in fretta e tu potrai sentirlo.

Al conte questa parve un’invenzione mirabile; e l’abate continuò: — Non si falla. Però ricordati che io confido la ricetta alla tua segretezza.

— Son cavaliere — rispose La Fratta. E corse dalla marchesa Arnisio.

Essa, all’entrare del conte, era abbandonata su ’l canapè con la testa reclinata mollemente e la mano sinistra su gli occhi: ai passi lievi dell’amico non si mosse, e al saluto di lui e al bacio di lui su la sua destra rispose con un sorriso ambiguo, meno soave che doloroso.

— L’emicrania, eh? — domandò La Fratta.

— Sí — rispose ella in tono flebile; e La Fratta sospirò triste pur godendo d’un’emicrania almeno quel giorno opportuna a’ suoi fini.

— Chi l’avrebbe detto ierisera? — proseguí egli, non per rammentare il tempo felice nella miseria ma per avviarsi súbito alla meta. Nondimeno ebbe prudenza e chiese ancora:

— Desiderate un po’ di melissa?

— Sí — ripete la marchesa, perché di pram-