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186 la dama fallace.


vinto, nel cammino della sua vita? — Chi studia di rispondersi tenta di tradire l’amicizia.

L’ufficio di confortatore riuscí penoso da prima, a Gabrio Gabrii, perché la madre del Palmenghi, vecchia rimbambita, o lo scambiava co’l figliolo, o gli chiedeva: — Dicono che l’hanno ammazzato. È vero? —; e perché la dama di don Alfonso piangeva, con lui, dolorosamente. Domitilla in fatti soffriva, non già accusandosi della tragedia avvenuta, per caso, dopo i suoi inganni, ma pensando che aveva perduto a un tempo stesso due amanti: quello che essa amava e quello che la proteggeva.

Nondimeno Gabrio ebbe pazienza, e Domitilla era cosí leggiadra che lo scoprirne la vera storia non distolse il gentiluomo dall’usare con lei i modi piú cortesi e le parole piú affettuose. D’altra parte, la dama ammirava in Gabrio tanta dolcezza d’animo e piacevolezza di costumi; e trovando nei discorsi di lui da ammirare anche sé medesima, non sempre senza intenzione gli spiegava co’ suoi vezzi il perché l’amico Don Alfonso s’era invischiato e perduto nel suo amore.