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la dama fallace. 173


III.

La dama che ogni giorno passeggiava nel giardino del Palmenghi, rispose cortese alle prime dimande di don Alfonso ma guatandosi attorno quasi paurosa che ci fossero altri ad ascoltarla; disse che aveva nome Vittoria, che era sorella del Palmenghi e vedova da poco tempo di un gentiluomo milanese: non piú; ma negli occhi e nel viso essa aveva l’ombra e l’impronta d’un dolore sempre presente al suo spirito, e dalla circonspezione con cui ella si conteneva, s’arguiva che qualcuno l’invigilava. Qual colpa di lei o d’altri la teneva vittima di quella tirannia occulta? qual cura l’affliggeva turbandone la meravigliosa e fresca bellezza? Don Alfonso non poté sapere di piú, ma se il giovanile desiderio di un’avventura galante l’aveva condotto nel giardino le prime volte, nel solito luogo, all’ora solita, ve lo trasse di poi il desiderio acre e virile di far dispetto a qualcuno e di affrontare un