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d'un gentiluomo veneziano 151


alcuno; e, “per essere priva di ogni conversazione, e, si può dire, confinata in casa, le conveniva pensar sempre di quella cosa che piú le era cara„; e cosí la violenza dei desideri diveniva in lei uno spasimo, una frenesia.

“Ieri vi vidi in strada, e mi venne rabbia grandissima di baciarvi, onde mi sentiva morire, e credo certo che se lui non era in casa, io era sforzata, rompendo ogni velo di onestà, di chiamarvi ad alta voce.... In somma, questa nostra vita è troppo aspra e mi pare quasi impossibile di poterla vivere lungo tempo....

“Misera e disavventurata! A che termine sono giunta per amore, dal qual non può o non dovrebbe nascere altro che buoni effetti e pur in me non provo altro che passioni, tormenti e morte; e se pur io potessi finire — sí come tante volte ho desiderato e ora vie piú che mai bramo per le disperazioni che nascono in me dal non potervi abbracciare — sarei contenta….”

“Bisogna frenare gli appetiti, e scacciare certi