Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
138 | un'opera di pietà. |
tentato di superarla in astuzia, e, d’altra parte,
sentiva di qual gioia aveva confortato il suo
amante, pensava: — Quanto bene mi vuole! Mio
marito che ha tal fede in me, si meriterebbe che
non lo lasciassi andare. — Cattivo pensiero, che
ella respinse con molta fatica. Poi disse: — Messere
Anselmo, mantenete la vostra parola: andate,
e non pensate piú a me.
Anselmo sospirò, la baciò e, vincendosi, le ripeté ch’ella non l’avrebbe mai piú riveduto ma che egli l’avrebbe ricordata in ogni luogo e per sempre. E partí.
A Valeria restava da pacificare il marito, e non solo per salvezza di sé, ma anche per conforto di lui; né fu certo il desiderio di vendicarsi che le consigliò uno strattagemma crudele. Non trovò miglior strattagemma; e tutt’angosciosa corse dove erano i mercanti e disse loro: — Messeri, ajutatemi! Un giovane, che mi sta attorno da un pezzo, ora è qui in casa con mala intenzione. Voi gli insegnerete a non disturbare le donne degli altri.
I due balzarono in piedi ed essa li accom-