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134 | un'opera di pietà. |
sospiri e la confortava. — In tal caso strano chi
si sarebbe comportata altrimenti? Dio il quale
perdona le colpe piú gravi, doveva perdonarle la
colpa leggera che aveva e avrebbe commessa a
fine di bene; — e, confortandola, per curiosità le
chiedeva tuttavia particolari del fatto e spiegazioni,
per cui apprese fino il giorno e il modo
stabilito al convegno. Anzi l’appresero in due,
giacché Cristina, che aveva vista la cognata uscire
pensosa e tornare con in faccia il segno d’una
sventura, fiutando il mistero s’era messa ad ascoltare
dietro una porta, e, come accade sempre a
chi ascolta di nascosto, imparò e indovinò proprio
quello che meno s’attendeva e voleva. Non di lei,
ma di Valeria messer Anselmo era stato ed era
preso al punto che Valeria, per compassione di
lui, avrebbe tra un mese disonorato il marito.
Arrabbiata pertanto e sconvolta dall’odio, deliberò
vendicarsi; e la sera di quel medesimo giorno
rivelò al fratello tutto quanto aveva appreso.
Anastasio alle parole di lei rimase come a un colpo di mazza nella testa; ma tosto si riebbe e si contenne; finse di non credere nulla; minacciò