Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
un opera di pietà. | 133 |
luto concedere il bene invocato. E mentre pensava
udiva l’affanno di Anselmo. — “Cedendo il corpo
non salvava forse un uomo? E non cedendo l’anima
chi avrebbe potuto incolparla d’infedeltà?„ Sopraffatta
da questo pensiero e vinta, disse con
voce tremante: — Messere, fra un mese, se vi
sarete rimesso, la sera del sette settembre, che
mio marito deve andare a Firenze, verrete da
me: vi prometto che v’aspetterò al portone dell’orto.
Ma giuratemi che non mi cercherete mai piú.
Anselmo Canetoli giurò lieto il patto che gli salvava la vita. — Egli avrebbe, dopo, abbandonata Bologna per sempre.
Ma appena fuori di quella camera e di quella casa, quasi al lume e al rumore della strada ricuperasse la conoscenza e la misura della realtà e s’accorgesse d’essere stata còlta a un inganno, madonna Valeria sentí il turbamento, l’amarezza, il rimorso del fallo in cui era caduta, e giunta a casa sua, piena d’ira e smaniosa cominciò a raccontare alla vecchia ciò che pur troppo aveva fatto e che pur troppo aveva detto. La parente dissimulava la sua gioia tra le esclamazioni e i