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106 agnesina.


sina, risvegliandosi già pentita del fallo, corresse nelle braccia di lui, Berlinghieri? Veramente ella poteva anche opporsi all’amore antico, e con che scorno per lui, Berlinghieri! Ma Guglielmo ricordava le prove di quell’amore, e incredulo, quasi non vedesse ciò che vedeva, pensò che fingerebbe di dormire anche lui per sorprendere gli atti dell’Agnesina al ridestarsi e attendere ch’ella piú facilmente, perché non rimproverata, minacciata o pregata, tornasse a lui. Però dié tregua ai pensieri, e a poco a poco — tant’alta era la quiete del luogo — a quel suo affanno; a poco a poco sentí la stanchezza e sentí il ristoro di quel letto d’erba fresca e molle; e gli si annebbiavano i pensieri, e gli sembrava che la ragione lo aiutasse. A che penar tanto e tanto faticare per una fanciulletta senza giudizio? Non lo chiamavano belle donne a Firenze desiderose di lui? Non era da pazzo correr dietro a dei pazzi? E non era meglio dormire davvero?

La stanchezza..., l’alta quiete del luogo..., l'erba fresca...; e Guglielmo Berlinghieri non ebbe piú forza di rilevare le pálpebre.