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100 | agnesina. |
darmi la maggior consolazione che uomo provasse
mai al mondo. Solo a mezza, strada mi diceste:
“Guglielmo „, e io m’accorsi dell’inganno; ma
allora che cosa potevo, che cosa dovevo fare?
Ricondurvi alla madre? Questo farò adesso, se voi
volete, e tosto che il cavallo abbia riavuto il respiro;
io vi ricondurrò, ma la madre, adesso come
allora, v’accoglierà con sospetti e n’avrete rimbrotti
e castigo.
Oh quanto l’Agnesina piangeva duramente senza dare ascolto a Riccardo! Il quale proseguiva:
— La colpa non è stata mia, non vostra, non di Berlinghieri: è stata della mia fortuna, che mi ha condotto alla vostra casa prima di Guglielmo e ora mi fa vedervi così! E voi credete che chi vi vuole tanto bene potrebbe lasciarvi in simile guaio se potesse consolarvi un poco?
L’Agnesina, ascoltando Rinaldo, piangeva sempre duramente.
E Rinaldo, tuttavia concitato e tremante, continuò a maledire la sorte per cui egli, anzi che rallegrarsi, doveva affliggersi dell’avere in sua mano la donna desiderata: ma poiché la fanciulla