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disperazione. | 89 |
colpa: — Peggio dell’adultera: l’adultera manca alla
fede dello sposo terreno; essa allo sposo celeste.
Peggio della meretrice: la meretrice avanti di darsi
a tutti gli uomini non si diede vergine a Dio. Peggio
del ladro: essa aveva rubato a Dio un’anima, la sua.
Peggio dell’assassino: Dio aveva ferito, Dio!
E non bastava. Gridava perdono, e sentiva respingersi alla pena vigile e continua; si lasciava strozzare dal dolore, e non moriva. Il Dio che aveva segnato del suo sangue il cammino per andare a lui, che aveva quetato il dolore dell’adultera e perdonato al ladrone e perdonato alla Maddalena, diviso dal suo pensiero per sempre si celava dentro di lei vendicatore assiduo e perenne e la mordeva, la rodeva, la consumava, spietato, lentamente. La ragione le veniva meno. Presso lei, invisibile, chi rideva cosí? Chi parlava?
— Per serbare la verginità Agnese sostenne d’essere esposta alle sozzure del lupanare e non fu tócca, e le chiome diffuse ne celarono la nudità agli sguardi virili. Mille uomini non riuscirono a trascinare nel postribolo Lucia di Siracusa.
Un demone la derideva da presso, invisibile.