Pagina:Albertazzi - Top, 1922.djvu/84

82 Adolfo Albertazzi


risco! Ossequi! Ci vediamo, eh, finalmente? Staremo allegri!

— Buon giorno! Buon giorno! — salutavano, in risposta, il signor Astolfo e la signora Amalia, sorridendo anche loro.

Ma con un dietro-front il colonnello chiama: — Monterúmici! — ; e seguì una trasformazione istantanea.

Su l’attenti, con la faccia seria e irrigidita, gli occhi fermi e fieri, il soldato si pose, corpo e anima, agli ordini del superiore.

— Porta la valigia su, nella mia camera, e aspettami!

Un cenno del capo, e via!; il soldato partì, sempre senza parlare.

— Non la troverà, la camera; non sa quale sia — osservò la signora Amalia, avviandosi per seguirlo. Il genero la trattenne.

— La troverà; non dubitate!

E infatti poco dopo Monterúmici si affacciò alla finestra, a sorridere e a strizzar l’occhio.

— Ci piglia in giro tutti quanti? — la signora sospettò e disse, rimasta sola col marito.

— Non credo, è un tipo ameno: nient’altro.

Del tipo ameno se ne udirono tosto i passi, a precipizio giù per le scale; e comparve su la porta con un paio di scarpe. Sollevandole con la sinistra per mostrare com’erano infangate, e agitando la destra in atto di spazzolare, parlò: