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74 | Adolfo Albertazzi |
— Cossa gavemo, de novo?
E Boldrighi, se l’atteso era lui:
— Siam qui, vecchio amico! —; e incolpava il tram, del ritardo.
Come era bello non serbar rancore, andar d’amore e d’accordo!
Se non che... L’asserzione più innocente, fermata e contraddetta d’improvviso, dava l’appiglio al nuovo litigio.
— Alta di statura la Malibran? — No, press’a poco come la Galletti. — Cesare Rossi superava Salvini nell’Otello? — Bestemmia! — Ugo Bassi parlando al popolo si cavava gli occhiali? — Non li portò mai gli occhiali! — Pietramellara conte? — Non era nemmeno nobile!
E non si pensi che questi e simili intoppi fossero cosucce da strigarsene tosto, perchè la Malibran, ad esempio, conduceva a questione di musica; i grandi attori tiravano in ballo le grandi attrici, dalla Ristori alla Duse, giudicate anch’esse con giudizio opposto; e Ugo Bassi e Pietramellara trascinavano i contendenti nel campo della politica da cui avevan giurato star fuori.
Così una volta Boldrighi si lasciò trasportar a tal segno che si mise a gridare: — Gente, correte! Costui qua diventa matto!
E Ceccuti una volta osò agitar la destra in faccia all’amico dicendo: — Se non aveste un anno di più...